23
Mar
2018

Venerdì

Efficienza energetica: in Gazzetta il decreto attuativo


Efficienza energetica: in Gazzetta il decreto attuativo   


Come funziona il Fondo per l'efficienza energetica e a cosa serve? Quali vantaggi per il cittadino e le imprese? Pro e contro di uno dei capitoli più importanti della finanziaria 2018.


È entrato in vigore il 7 marzo 2018 il decreto 22 dicembre 2017 sulle “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.54 del 6 marzo 2018, che individua le priorità, i criteri, le condizioni e le modalità di funzionamento, di gestione e di intervento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica.

 

Questo strumento si inserisce tra le misure per l’efficienza energetica che l’Italia ha adottato per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati nella Strategia Energetica Nazionale. Sarà operativo ENTRO 60 giorni dall’entrata in vigore con la pubblicazione delle regole applicative per la presentazione delle domande.

Per l’avvio della fase operativa, si potrà contare su 150 milioni di euro già resi disponibili dal Mise, che destinerà anche un ulteriore introito annuale di circa 35 milioni nel triennio 2018-2020.

 

Fondo per l’efficienza energetica, come funziona e come viene finanziato

Il meccanismo della detrazione di parte delle spese dall’IRPEF del proprietario, per migliorare le prestazioni degli edifici, è attivo dagli anni 80; a partire dal 1998 è stato esteso e indirizzato specificamente al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici stessi.

La legge di bilancio 2018 ha integrato e in parte modificato le condizioni di accesso ai benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici. Nel dettaglio, gli interventi su infissi, schermature, caldaie a biomassa e caldaie a condensazione hanno una detrazione del 50%; pompe di calore, coibentazioni, microcogeneratori, solare e automazione hanno una detrazione del 65%; sono infine previsti interventi condominiali con detrazione al 70%, che sale al 85% se collegati alla riduzione del rischio sismico.

 

Motivazioni delle agevolazioni

Si vogliono favorire le famiglie che, in Italia, per circa il 75% sono proprietarie di immobili; si vuole favorire l’impiego dei loro risparmi per interventi manutentivi, specie in un periodo di crisi della produzione e di diminuzione degli investimenti, quando le famiglie sono portate naturalmente a rinviare le spese, aggravando così la crisi dell’occupazione. Si vuole anche favorire la crescita delle piccole imprese fornitrici del settore edile e la loro uscita dal lavoro non formalizzato o in nero. Poi, dagli anni 2000, si sono aggiunte le motivazioni energetiche, gli impegni presi per la riduzione dei consumi di energia primaria e per una quota crescente di utilizzo di fonti rinnovabili.

 

Gli effetti delle detrazioni sul mercato

I risultati complessivi per il triennio 2014-2016 indicano che sono stati effettuati circa un milione di interventi con spesa di 9,5 miliardi di Euro, con una riduzione dei consumi prevista dell’ordine di 3.282 GWh/anno.

Se si fanno interventi tuttavia è il mantenimento in valore del bene immobiliare il parametro più importante. L’analisi delle tecnologie impiegate conferma questa lettura, infatti metà degli interventi, con quasi la metà della spesa, hanno riguardato la sostituzione degli infissi; i nuovi infissi sono molto apprezzati oltre che per l’eliminazione degli spifferi (non misurati e non valutati a progetto) anche per la protezione dai rumori e per l’eliminazione della condensa sui vetri.

L’insieme delle detrazioni sull’IRPEF non sembra comportare un peso per il bilancio dello Stato, infatti, già valutazioni semplificate, confermate da un ponderoso studio CRESME, indicano che lo Stato recupera, con la fiscalità sulle forniture e sul lavoro e con i versamenti INPS, l’IRPEF persa; la diminuzione dei consumi comporta una diminuzione del gettito delle accise, almeno in parte compensato dal miglioramento della bilancia dei pagamenti.

L’apertura ai condomini, con una detrazione più elevata e con la possibilità di cessione del credito, è una novità non ancora valutabile in base ai risultati.

 

I "contro" della manovra

Purtroppo è mancato l’uso della massa di dati ottenuti e ben classificati per informare i cittadini sui costi delle tecnologie per favorire l’abbassamento dei costi specifici.

Altro punto critico riguarda gli aspetti di qualità degli interventi; si sono chieste le certificazioni energetiche dei componenti, promuovendo lo sviluppo della manifattura, ma non si è avviato nessun processo di qualificazione degli artigiani installatori (infatti non è prevista alcuna attività di controllo sulle realizzazioni effettive e sulla qualità delle installazioni; ad esempio un punto critico nell’installazione degli infissi, generalmente di qualità molto più elevata che in passato, è la mancata cura nella sigillatura degli spazi fra telaio e strutture murarie).